Il marketing legale è vintage?

Con questo articolo, 15 anni fa, veniva inaugurata la rubrica «Gestire lo studio» da me curata per i 7 anni successivi.
Ripubblicherò gli articoli più significativi per capire se e quanto è cambiato in questo tempo che ha accompagnato la nascita del concetto stesso di marketing legale in Italia e tutta la mia carriera professionale.

Dall’informatica un incentivo alla qualità

Il Sole 24 Ore – Norme e Tributi
Rubrica Gestire lo Studio a cura di Paola Parigi
20 giugno 2005

Scarica l’articolo in formato .pdf

L’arrivo delle tecnologie informatiche e telematiche ha stravolto l’economia, la vita quotidiana e le categorie di pensiero.
Sono ora disponibili nuovi strumenti e metodi di lavoro che potenzialmente hanno l’effetto di ridurre i costi di gestione, le possibilità di errore e le diseconomicità dello studio legale, migliorandone la qualità e l’efficienza.

Mentre in Italia ci confrontiamo con una riforma delle professioni apparentemente irraggiungibile e una legge professionale che risale al pacchetto delle leggi razziali, in Inghilterra la maggiore catena di supermercati lancia un servizio online in cui offre ai clienti documenti legali e guide pratiche a portata di mouse.

Il diritto non è una derrata alimentare, è vero, ma non deve nemmeno essere considerato un bene di lusso. Rendere la fruizione diretta della legge un prodotto di larga distribuzione, aumenta le capacità critiche di un paese e probabilmente ne aiuta la democrazia.

La modernità e la legge

Ma come si può chiedere a un avvocato di essere più moderno dei tribunali, della PA, delle imprese, del sistema bancario e del sistema di comunicazione del Paese?
Un professionista che fornisce, nella grande maggioranza, assistenza ai privati cittadini che in media si rivolgono a un legale due volte nella vita, come può senrirsi parte di un mondo globale e convincersi ad adottare i principi del management e del marketing?
L’Italia è una grande provincia in cui le realtà metropolitane costituiscono un’eccezione e pertanto è inevitabile che impresa e professionisti facciano i conti con una clientela frammentata e disomogenea. Non si tratta di un mercato facile, né stabile, legato com’è alla fluttuazione dei bisogni e soprattutto al livello di (s)fiducia per la capacità di risposta dell’ordinamento giudiziario.

L’arrivo del processo telematico imprimerà una decisiva accelerazione alla modernizzazione dei servizi legali. Si tratta di essere preparati e dunque di ripensare la professione completamente, dalla struttura alla distribuzione territoriale.

La riconversione del professionista legale

In termini economici, si tratta di affrontare un profondo processo di riconversione. È impensabile affrontarlo senza i necessari strumenti, a cominciare dalla dotazione minima di una struttura infomatica, di pacchetti software specifici per studi legali e di una capacità di gestione e archiviazione delle informazioni e della conoscenza in formato elettronico.
Partiamo da una semplice considerazione, se il “prodotto” offerto da uno studio legale è la conoscenza generata dal suo titolare e dai suoi membri, è pur vero che buona parte del lavoro svolto in uno studio consiste in attività di routine, ripetute e come tali standardizzavbili.

Un primo passo verso la costruzione di un modello di lavoro più efficiente è proprio quello di separarle formalmente all’interno del proprio studio. Se le prime non potranno prescindere dall’apporto personale del singolo legale, le seconde possono essere standardizzate e facilmente delegate agli assistenti di studio, ove non addirittura esternalizzate.

Il concetto stesso di “procedura” è comune al diritto e all’informatica. Quanto è riducibile a una serie di schemi e di passaggi obbligati può essere insegnato a un computer -e in buona parte è già stato fatto- basta scegliere tra i diversi programmi pensati per lo studio legale.

Dalle potenzialità di Internet per la professione parleremo diffusamente in questa rubrica, sia come strumento di lavoro che di marketing per lo studio.

E non abbiate paura, i clienti ci sono già arrivati. Ognuno di loro ha in tasca almeno un bancomat, un telefonino con videocamera e prenota i suoi viaggi dal pc.